Storia di una dipendenza da smartphone

Ciao ragazzi, apro questa ‘‘conversazione’’ per raccontarvi ciò, nella speranza di ricevere qualche confronto con qualcuno che magari capisce la situazione:

Mi sono reso conto di esser diventato dipendente dallo smartphone, così come lo sono diventati tutti. Più precisamente me ne accorsi quando una sera, uscito con degli amici, tutti stavano con il telefono in mano senza prestare la minima attenzione agli altri. Quando esco in giro capita di vedere ovunque gente che, invece di mangiare una pizza e bere una birra o stare semplicemente in compagnia, fotografa il tutto per postare sui social (altra rovina). Gente che intorno a me parla dicendo ‘‘facciamo uno snap’’ o ‘‘facciamo una foto da pubblicare su fb’’. Ragazzi, ma stiamo scherzando? Sto iniziando a diventare cinico e misantropo (alla Dr. Cox per intenderci) nei confronti di questa generazione. Però, avendo 22 anni ed essendo universitario, mi rendo conto che vivere con uno smartphone è ormai d’obbligo. E pensare che 8 anni fa con il Nokia 5300 tutte queste esigenze non c’erano. Mi sento una persona in catene, non più libero.

Se qualcuno vuole esprimere la sua a riguardo, sarò felice di discuterne a 'mo di ‘‘terapia di gruppo’’.

Beh che dire. Purtroppo è così, e con il tempo la situazione sta anche peggiorando visto che coinvolge fasce di età (dai 60 ai 90) che fino a qualche anno fa nessuno avrebbe mai pensato potessero imparare ad usare whatsapp, iscriversi su facebook, pubblicare il buongiorno, ringraziare per ogni singolo “mi piace”, condividere le notizie bufale (del tipo che ritorna obbligatorio il servizio militare). Eppure sono lì, una dipendenza che ormai ha coinvolto chiunque.

Onestamente non vedo fine, anzi almeno per il momento lo vedo come un fenomeno in continua ascesa ed a cui bisogna abituarcisi.

in realtà la questione non è così semplice come può sembrare…ci sono nella maggior parte delle volte dei risvolti un più “oscuri” dietro tale dipendenza…

fateci caso, quanto è diventata più sola la gente da quando esiste la tecnologia? a causa di questa solitudine, in quanti trovano come unico modo di attirare attenzione verso di se, i social?

la questione è che purtroppo ci si abitua ad un certo tipo di socializzazione, dimenticandosi come utilizzare l’ altra.

Purtroppo ci ho avuto a che fare in prima persona, da ragazzina, con questo genere di situazioni.

Quindi in poche parole non ci resta che abituarci. Ricordo che anni fa dei limiti c’erano, ad esempio nel 2008 l’unico utilità che aveva un telefono era mandare sms o chiamare, e l’unico social utilizzato era MSN (che tutt’ora reputo l’unico ‘‘social’’ utile mai esistito) solo quando si tornava a casa e si accendeva il pc. Adesso invece perennemente attaccati al telefono, 24h su 24h. Penso che si stava meglio quando si stava peggio… Stavo ponderando sul fatto di iniziare a togliere FB, che già non uso sul telefono (o meglio, cerco di non usarlo) e di prendere un telefono con cui si può fare un uso più blando poichè al momento uso iPhone 5 e Sony Z3c, dunque 2 telefoni che ti offrono 1000 possibilità. C’è anche da dire che se si fa un buon uso di smartphone e social ci sono anche i lati positivi, ma siamo arrivati al punto di venerare come un qualcosa di sacro questi oggetti. Molto molto triste a mio avviso

è una cosa molto soggettiva e grazie al cielo va scemando con l’età e con le nuove priorità che arriveranno nella vita.

Diciamo che sta anche all’ “intelligenza” delle persone, capire quando usare e quando no gli apparecchi tecnologici :slight_smile:
Ho visto tavoli a ristoranti anche di 6-8 persone, dove nessuno si guardava in faccia (ci vorrebbe un bel cartello a tal proposito asd )

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Penso sia una totale mancanza d’educazione questa che purtroppo dilaga tra i giovani e non (ci “sta” fare una foto di gruppo prima di cena e posso capire ancora ancora fare una foto al cibo…).
Per fortuna mi ritengo “non-dipendente” da smartphone/social network :smiley:

noi siamo vecchietti ormai bestiaccia…abbiamo gli acciacchi a cui pensare altro che social network.

Tu vecchia. io sono un baldo giovane che cof coff, vado a mettermi la copertina che mi sto raffreddando di nuovo

:lol: ci possiamo stringere la mano…ho il plaid addosso anche io…che bella fine…

Beh,io essendo nato negli anni 70 sono riuscito a evitare tutta la supertecnologia nell’adolescenza…si usciva e si andava a giocare a pallone o ci si ritrovava ai parchetti,il commodore 64 o similari alcuni lo avevano,ma non tutti se lo potevano permettere…detto questo,sta al buonsenso della persona darsi un limite all’uso smodato dell’informatica. Certo,bisogna dire che il navigatore,whatsapp,le mail o altre funzioni che qualsiasi telefono,al giorno d’oggi implementa,sono comode…altrochè! Vi ricordate quando si era in giro con gli amici e per fare una telefonata bisognava andare al bar a cambiare le 200 lire con il gettone? Bei ricordi…

e fare la fila per aspettare che si liberasse il telefono :smiley:

Poi si crea anche la dipendenza dentro la dipendenza … :slight_smile:
Leggevo un articolo in cui secondo alcuni studi, gli utenti apple, seguono il simbolo come ad esempio fanno i cattolici con il papa…
Sono pronti a prendersi tutto ciò che esce da quella ditta :slight_smile:

Una cosa che noto, ho avuto svariati cellulari di diversa marca… ma da quando ho l’iphone… Lo accarezzo proprio… è una creatura! ahaha

Sarò breve. Anch’io a volte sono preoccupato, ma poi penso che assorbiremo tutto questo come abbiamo fatto con la TV, la lavastoviglie, il telefono, le automobili, il treno…

Vabbè un po’ forzato come paragone asd sopratutto con auto-treni (lavasto che? e niente +1)

Non ho capito cosa indendi dire e perché lo ritieni un paragone forzato. Sono state innovazioni notevoli secondo me.

Specialmente la lavastoviglie per quanto mi riguarda :smiley:

Beh, si sta parlando di “oggetti” che hanno in qualche modo dato una sorta di dipendenza che va quasi a sfociare nel “patologico”. Non vedo come macchine o treni, possano essere minimamente paragonabili a questo discorso. Tutto qua. Che siano state innovazioni, nessuno lo mette in dubbio. Non credo che nessuno/a sia mai stato talmente ““drogato”” (con doppie virgolette) da un treno da rimanerci per svariate ore dentro (se vuoi fare una similitudine con gli iPhone…), capisci?
Poi se mi sono perso qualche passaggio del tuo discorso, fammi comprendere meglio ciò di cui parli :smiley:

Pensa che la mia parte finale (Lavasto che) era inerente proprio al discorso inverso: mai usata, mai trovata l’effettiva utilità :smiley: abitudini… :stuck_out_tongue:

OT: Klara… se tu sei una vecchietta io sono una mummia! :w00t:
(scusate per l’OT)

Tornando in tema, è una condizione dei giorni nostri, oramai la tecnologia e la rapidità di comunicazione ci “impone” l’uso di questi apparecchi, diversamente saremmo emarginati da una società sempre più dinamica (e frustrata, purtroppo).
Tema complesso, ma in sintesi credo sia così la realtà odierna. Ciao!

Concordo con te sul fatto che nel caso degli smartphone siamo di fronte a un fenomeno intenso e diffuso, perché racchiude in un unico oggetto più aspetti: il culto dell’oggetto in sé, la scalabilità del dispositivo (nel senso della proliferazione delle sue applicazioni a funzioni nuove), la compressione spazio-temporale fortemente intensificata, i risvolti sociali e relazionali, la frequentazione di una dimensione virtuale della realtà…
Ma se da una parte conosco tanta gente che non lo usa in modo compulsivo, ne conosco tanta dipendente da TV, belle auto, bei vestiti, elettrodomestici, videogiochi, ma anche gente che si innervosisce e sbuffa se la prossima metro arriva tra 3 minuti (fatto assurdo per uno che viene da un paesino di provincia). Dove sta il patologico? È una sfida trovare il confine.

Credo che uscire da casa, avere luoghi di relazione oggettiva e condividere esperienze aiuterà nel tempo a assorbire anche questa fetta di tecnologia.

Discussione molto interessante sulla quale concordo. Diamine, a volte mi sento a disagio… forse per provare a “sistemare” la situazione la cosa drastica da fare é, semplicemente, rinunciarci. Forzatamente, intendo.
Sembra assurdo fare discorsi del genere ma… é la veritá. Ahimé.