referendum abrogativo indennità parlamentari

rimosso

Tu sei a conoscenza prima di venire a impartire le tue “conoscenze” che
Il quesito proposto, chiede soltanto l’abolizione dell’articolo 2 della legge 1261 del 1965, il quale stabilisce una diaria per i giorni trascorsi a Roma dai parlamentari durante i lavori di Camera e Senato.
In tutto sono circa 3.500 euro al mese per ogni deputato e senatore: abolendo questa diaria, il risparmio annuo sarebbe di circa 50 milioni di euro.
Molto meno di un costo del referendum stesso.

Il referendum, quindi, non riguarda il taglio delle indennità o degli stipendi netti. Sarebbe incostituzionale.
Ma sarà in ogni caso inammissibile, per un grossolano errore dei promotori: l’articolo 31 della legge n. 352 del 25 maggio 1970 stabilisce che “Non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime”.
Si voterà nel 2013, ergo nel 2012 non possono essere depositate richieste di referendum.
Le firme raccolte, quindi, non serviranno a nulla.
Gli organizzatori hanno comunicato che per ora ne sono state raccolte solo 200.000, ne servivano almeno altre 300.000 entro il 26 luglio. Non arriveranno mai, per i problemi organizzativi.

In questo forum non è permesso parlare di politica.
Chiudo.