Apple e i case di vetro che si rompono

Al pettine i nodi legati alla resistenza del fondo di diversi prodotti dell’azienda

Che hai progettisti Apple piaccia il vetro è cosa ben nota; un gran numero dei prodotti dell’ultima generazione utilizzano appunto questo materiale per display, trackpad di notebook e di tablet e, soprattutto, per la realizzazione dei case, come avviene nell’iPhone 4.

Ma da qualche tempo è proprio l’utilizzo di questo materiale che sta creando preoccupazioni nell’azienda.

Secondo quanto riferisce un report che raccoglie una serie di segnalazioni degli ultimi mesi, gli utenti di iPhone 4 hanno riferito di danni di tipo cosmetico nella parte posteriore del guscio di questo smartphone.

Sporcizia e piccoli detriti presenti nella tasca o nel sacchetto che spesso viene utilizzato come custodia sono responsabili di questo problema. Nel tempo determinano, a quanto pare, piccole fratture che, con l’andar del tempo, si trasformano in breve in vere e proprie lesioni che si propagano autonomamente nel vetro, come avviene nelle lesioni dei parabrezza delle automobili.

Secondo quanto si legge nel report, il fenomeno non risulterebbe saltuario, e sarebbe ben noto ai progettisti che sarebbero già sperimentando case realizzate da diversi produttori di terze parti per cercare di aggirare il problema.

La cosa si fa ancora più importante in considerazione delle segnalazioni di questo tipo che stanno continuando ad arrivare dopo la chiusura della campagna di sostituzione del case di iPhone, che prevedeva anche la sostituzione del guscio posteriore. E, ove mai il problema non potesse essere risolto in tempi brevi, questo potrebbe pregiudicare anche la produzione di massa della versione CDMA della iPhone che dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del 2011.

Un problema del genere si verificò, per la prima volta, nel 2000, in occasione del Mac G4 Cube, che mostrò, nel tempo, la presenza di lesioni non legate apparentemente ad alcun motivo. Utenti dell’iPhone 3G hanno riferito, negli ultimi mesi, danni simili legati alla presenza di “lesioni capillari nella parte posteriore”.

E come se non bastasse la stessa cosa è accaduta per le versioni bianche dei notebook MacBook, i cui danni sono stati riconosciuti ufficialmente da Apple che ha offerto una campagna di richiamo legata al problema.